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Lo yoga fa male!

Cristina Chiummo

1 settembre 2020

Lo yoga, tanto sponsorizzato come disciplina per rilassare la mente e migliorare lo stato di benessere del corpo, è una disciplina che non affronti per caso; chi spesso si avvicina allo yoga lo fa per una necessità più o meno conscia di cambiare qualcosa di se.
Alle prime lezioni avverti i suoi benefici e senti che stai intraprendendo la strada giusta, finalmente hai trovato quel posto (il tappetino) dove puoi avere un po’ di pace da te stesso e dagli altri.
Allora inizi a praticare con passione crescente e lentamente ti lasci coinvolgere dalla sua energia; lo senti che a fine lezione il tuo corpo respira e la pelle brilla, poco alla volta il tuo sguardo torna scintillante come quando eri bambino; i primi mesi sono un idillio, anche se sai che molte cose ti sono difficili o quasi impossibili, tu pratichi per quella sensazione di appagamento e quiete che arriva a fine lezione; l’insegnate ti guida in modo benevolo ad accettare i tuoi attuali limiti, e ti incoraggia la’ dove per abitudine sei portato a giudicare la tua performance.
E poi lentamente scopri il tuo mondo interiore e inizi a vedere non più l’aspetto fisico, ma le tue emozioni e lo splendore che c’è in te...
Bene....l’idillio dura fintanto che non si arriva ai nodi profondi, lo yoga inizia a cambiare il tuo corpo, la cui precedente forma era stata forgiata da carattere, emozioni, schemi mentali, e cambiando il corpo necessariamente inizi a rivalutare una serie di aspetti interni che non possono più coesistere con questo nuovo spazio corporeo...i nodi sono duri da sciogliere e non vogliono essere sciolti...inizia la fase dei dolori ed è li che lo “yoga fa male” iniziano a ribellarsi le anche, le spalle, le ginocchia ... iniziano i più disparati dolori appunto i dolori dello yoga...e inizi subito a pensare lo “yoga fa male”...
Dalle mie parti si dice che “cu mancia fa muddica” (chi mangia fa mollica) e se pratichi spesso anche ogni giorno di mollica ne fai tanta, ed è normale che i dolori arrivino, eppure siamo disposti ad accettare i dolori di accumulo di acido lattico (più correttamente doms) della sala pesi, ma quelli dello yoga no...questo è un dilemma per me!!!
Nello yoga sono dolori fisici, che nascondono spesso un lavoro interiore più profondo....perché ci si chiede di lasciare e cambiare la nostra precedente “forma” per addentrarci nello spazio sconosciuto del cambiamento verso un ignoto “io” ...
Siamo abituati a pensare al dolore come qualcosa di negativo che non porta a nulla di buono, eppure il dolore è un campanello di allarme che ci dice che dobbiamo cambiare qualcosa, dobbiamo fare le cose in modo diverso per ottenere un risultato diverso.
La mia pratica è una pratica forte, che non lascia via di scampo, o cambi o cambi, i dolori arrivano prima del solito, e i “demoni interiori” escono in modo prepotente sul tappetino, non hai via di scampo devi decidere se essere coraggioso e intraprendere questo viaggio difficile...
Ad ogni dolore fisico sai che c’è qualcosa dentro che stai affrontando, allora devi trovare per forza un modo per gestirli sennò l’alternativa sarebbe lasciare la pratica, cosa a cui spesso si arrende chi ancora non è pronto per il “viaggio”.
Gestire i dolori e, nonostante ciò, continuare a praticare mi ha insegnato molto, ho iniziato a leggere dentro ogni dolore, sentendo non solo il messaggio fisico, ma anche cosa mi stimolava emotivamente; a livello fisico ho imparato che ci sono infiniti modi di riallocare il proprio corpo nello spazio, apprendi i nuovi equilibri che un corpo in cambiamento ricerca...un esempio lampante è stato il dolore che all’inizio ho avuto alle ginocchia, praticando Ashtanga è uno dei dolori più ricorrenti all’inizio, ho imparato quanto fosse importante l’appoggio del piede, gli allineamenti e la giusta gestione delle anche, e in più ho imparato a rispettare quel dolore dettato dal mio ego che voleva a tutti i costi ottenere un risultato performante al quale il corpo non era ancora pronto; il dolore mi insegna ogni volta a fare un passo indietro per osservare e trovare vie alternative di movimento, mi insegna ad accettare che “tutto e subito” non è la strada giusta per evolvere...che ogni cosa accade a suo tempo e che ognuno ha un tempo diverso...
Lo yoga si fa male perché ti cambia profondamente...ma il malessere è solo uno stato temporaneo, uno stato di passaggio da un gradino “evolutivo” ad un altro, la sua durata dipenderà molto da che coraggio si ha nel cedere ai cambiamenti...

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